Per capire esattamente che cosa sia l’acufene, devi prima conoscere, almeno a livello basico, il funzionamento dell’apparato uditivo.
Apparato uditivo con i vari organi che lo compongono ed, in particolare, martello, incudine e staffa
I suoni e i rumori provenienti dall’ambiente circostante giungono alle nostre orecchie sotto forma di onde sonore. Queste onde sonore fanno vibrare la membrana del timpano che, a sua volta, trasmette il movimento vibratorio a tre ossicini che si trovano all’interno del condotto uditivo: il martello, l’incudine e la staffa.
Questi tre ossicini agiscono in sequenza come amplificatori del suono.
In altre parole, i suoni che sentiamo non sono altro che l’amplificazione delle onde sonore ambientali operata da martello, incudine e staffa.
Ma quando qualcosa interferisce con il normale meccanismo vibratorio, si percepiscono rumori che, in realtà non esistono nell’ambiente circostante.
Questo è l’acufene (o gli acufeni, poiché spesso se ne parla al plurale).
Si tratta quindi di un fastidiosissimo disturbo che si manifesta con continui fischi, brusii, ronzii, pulsazioni, scricchioli che sorgono all’interno dell’apparato uditivo.
Si stima che solamente negli Stati Uniti siano quasi 66 milioni le persone che almeno una volta nella vita hanno sperimentato un episodio di acufene.
Nella maggior parte dei casi si è trattato di un disturbo transitorio, apparso in modo improvviso e sparito spontaneamente con altrettanta rapidità.
Ma per circa il 10% di essi le cose sono andate molto peggio: i fischi e i rumori si sono trasformati in un disturbo cronico che tende a peggiorare con il tempo se non viene trattato in modo efficace.
Nella storia dell’acufene si citano casi di persone che nel tentativo di porre fine al tormento sono impazzite e di altre che si sono addirittura suicidate.
Se lo desideri, puoi condividere le tue esperienze qui sotto nello spazio riservato ai commenti.